Ho centinaia di fotografie, non pubblicate, del viaggio in Thailandia e mentre da poco le riguardavo, mi ha fatto sorridere la quantità di foto che ho scattato ai miei piedi. Sembrerà una raccolta strana e in effetti forse lo è. Non so bene cosa mi spinge ogni volta a fotografare le superfici su cui cammino, ma ne ho tante, non soltanto scattate in Thailandia. Forse è il contatto con la terra, l’atmosfera di quel momento, un modo per ricordarmi che io ero lì, che ci sono stata davvero. A volte invece è semplicemente doveroso fotografare quel pavimento, quella texture o le tracce del passaggio di chissà quanti granchi durante la notte sulla spiaggia.
Le ho messe insieme, rivissuto tutti quei momenti e ad ognuna di queste immagini riesco ad abbinare il ricordo esatto del mio stato d’animo.
Per me, è soprattutto questo che è in grado di fare la fotografia.
Le foto di questo post sono la seconda parte di un pomeriggio che io e Bianca abbiamo passato insieme circa un mese fa, tra la scogliera e la spiaggia di Calamosca. Abbiamo aspettato il tramonto per una luce più morbida e un po’ più di privacy, ma nonostante la giornata fosse molto ventosa, fino alle 19 alcune persone prendevano ancora il sole a pochi metri da noi. Ci siamo sistemate in una parte della spiaggia in cui arrivava già ombra, con il sole che scendeva dietro la collina alle nostre spalle. La temperatura era gradevole e senza spostarci dal posto in cui avevamo appoggiato le nostre borse, abbiamo scattato dei ritratti semplici e naturali. Il viso di Bianca mi piace sempre, a prescindere dalle espressioni che assume. Scattavo queste foto pensando che sicuramente l’avrei richiamata per qualche altro lavoro e così infatti è stato. Due settimane dopo ci siamo riviste per fare nuove foto e ora che son passate altre due settimane, ho già in mente le prossime da fare di nuovo insieme a lei!