Un anno e mezzo fa, attraverso Facebook, arrivai per caso a conoscere Jiois. Lei vive a Padova, ma mi era piaciuta così tanto che le chiesi ugualmente se le potesse interessare venire in Sardegna, mia ospite, per lavorare insieme. Problemi organizzativi e logistici ci impedirono di attuare il mio piano, ma qualche giorno fa ho visto una sua foto scattata a Chia e, a distanza di quasi due anni, le ho subito riscritto. Lei si ricordava benissimo di me e, nonostante sia qui per le vacanze, ha accettato di conoscerci e posare.
Ci siamo trovate da subito benissimo insieme, abbiamo unito le idee e cercato di sfruttare al meglio le poche ore a disposizione di quel pomeriggio. Per evitare di perdere tempo in spostamenti, abbiamo deciso di sfruttare come set la casa-vacanze in cui Jiois ci ha accolti e ricreare qualche scena di una normale giornata estiva.
Io e Cristiana (che per l’occasione si è occupata del make up, ma in realtà ha anche contribuito con un apporto creativo non indifferente per tutto il servizio) ci siamo innamorate da subito del viso della nostra modella e del suo portamento, delle sue movenze e della sua espressività.
Ho pensato che fosse una grande fortuna avere l’occasione di lavorare con una modella professionista, alla quale scrissi in un qualunque giorno invernale di noiose ricerche sui social e che, visto la mia particolare richiesta, pensavo non avrebbe nemmeno risposto. Mi sono sentita ripagata per tutto il tempo speso a guardare foto di profili di perfette sconosciute e di centinaia di messaggi mandati spesso a vuoto. So benissimo che il tempo che investo in questo lavoro di ricerca è una parte fondamentale del risultato a cui aspiro. Le belle ragazze non mancano di certo, ma personalmente non cerco solo un bel viso. Non sono necessari canoni estetici precisi e molte ragazze con cui ho lavorato, e con cui tutt’ora ogni tanto organizzo un servizio, potrebbero confermare di essere lontane da certi parametri e misure che personalmente non conosco e non mi interessa nemmeno conoscere. Un viso è il tramite che mi permette di esprimere me stessa, deve essere, sempre secondo parametri del tutto soggettivi e personali, in grado di comunicare in modo delicato, sensuale e intenso. Mi piace l’idea di uno spettatore che, davanti alla foto di una delle modelle da me fotografate, rimane fermo a interpretare quello sguardo, a fissare quegli occhi e immaginare i pensieri di quella bellissima ragazza e magari, pure quelli della fotografa 🙂
Grazie ancora alla dolcissima Jiois, a Manuele per l’assistenza e la pazienza, a Cristiana per i bellissimi make up e il continuo e costante supporto.
Quando non ho a disposizione il tempo necessario per organizzare un servizio fotografico con modella, make up e trasferte varie, cerco di sfruttare al meglio le risorse in mio possesso. In questo caso si parla di me stessa, di mia sorella e della spiaggia più vicina a casa nostra. I bikini che indossiamo sono l’oggetto di una delle collaborazioni che sto portando avanti quest’estate con uno dei brand stranieri con cui sono entrata in contatto recentemente. Mia sorella, ancora una volta (e non è questa né la prima né l’ultima di Luglio) si è prestata a farmi qualche scatto oltre che a posare per me.
Non credo ami particolarmente il ruolo da fotografa che a volte le accollo, riconosco di essere un tantino severa ed esigente, in ogni caso mi fa piacere notare i suoi progressi, ormai le immagini che riesce ad ottenere non solo rispecchiano quello che vorrei venisse realizzato, ma a volte superano le mie stesse aspettative.
Dopo essermi dedicata per più di due mesi alle foto del viaggio in Thailandia, ricominciare con i ritratti è stato come sentirmi di nuovo definitivamente a casa.
Non vedevo l’ora di tornare a lavoro su qualche bel viso.
Con Francesca ci siamo ritrovate a condividere un fine settimana all’insegna del relax e ,un po’ per divertimento, a scattare queste foto.
Eravamo noi due e la macchina fotografica. Francesca non aveva un filo di make up e in mancanza di vestiti particolari le ho chiesto se le andava di posare senza abiti.
Erano circa le 18 e il sole tramontava quasi davanti alla nostra finestra. Adoro queste situazioni di totale improvvisazione, dove con poco e senza il supporto di nessun’altra persona, riesco a scattare in silenzio, come se quasi stessi fotografando me stessa. Comunicare con poche parole o gesti con la modella, osservare la scena attraverso il mirino, tenere il dito sul pulsante di scatto e premere solo quando trovi lo sguardo giusto. So che è quello giusto per istinto e so di aver scattato al momento opportuno quando a casa, davanti alle foto selezionate e lavorate, riguardo la serie e rivedo in una manciata di immagini quello che sono io in quel momento o periodo della mia vita. Il lavoro sul set non è niente di forzato in queste occasioni e per questo il risultato combacia quasi sempre con i miei stati d’animo.
Buon fine settimana a tutti!