Il nostro secondo giorno pieno a Chiang Mai è stato in parte dedicato ad alcune commissioni e al riposo. In tutta calma abbiamo scaricato le foto fatte fino a quel momento, portato i nostri vestiti in lavanderia da un’anziana signora, pranzato all’aperto lungo una strada turistica. Abbiamo recuperato un po’ di forze e scoperto per puro caso che ogni sabato alle 18 si può visitare il Saturday market. Si trovava proprio vicino al nostro ostello quindi ci siamo diretti a piedi con tanta curiosità e una volta lì abbiamo capito da subito che sarebbe stata l’ennesima esperienza indimenticabile.
Il mercato si estende lungo una strada a fianco al fiume che percorre la città, l’atmosfera era elettrica. Tantissima gente camminava incuriosita in quel turbinio di mille profumi e colori. C’erano centinaia di cibi diversi, pietanze mai viste e mai assaggiate, frutti dalla forma e dal colore stranissimi, varietà incredibili di pesci, spremute, granite, carni e riso. Un festival più che un mercato, impossibile non restarne affascinati e non farsi tentare dal comprare qualcosa.
Avevamo ormai ricevuto un prezioso consiglio che ci ha permesso di mangiare più o meno tranquillamente la cucina thailandese senza incorrere nel rischio di buttare giù qualche boccone estremamente piccante, due semplici parole che consiglio di tenere a mente a chi ha intenzione di fare un viaggio in Thailandia: mi phed (si pronuncia “mai pet“), che significa appunto “non piccante”. Siamo andati estremamente cauti con i nostri acquisti in questo mercato, abbiamo assaggiato qualche cibo particolare ma l’impressione che abbiamo avuto è stata veramente positiva.
Osservare così da vicino la tradizione e le usanze culinarie di un paese, l’interesse delle persone straniere e gli acquisti degli abitanti, è stato estremamente interessante, divertente e intrigante!
Buona visione!
Un vento fortissimo soffiava in quell’ultima domenica di novembre, quando io e Daisy abbiamo fatto queste foto. In spiaggia il sole ci ha aiutato a non sentire il freddo pungente, per il resto del set abbiamo dovuto combattere contro una gelida giornata di maestrale. Il vento è uno degli elementi che più mi mette in difficoltà, che mi impedisce di concentrarmi completamente, ma col tempo ho imparato quasi a isolarmi da quella sensazione di disordine che mi circonda in giornate simili.
Per il mood e gli abiti mi sono lasciata ispirare dalle idee di Daisy, una truccatrice-artista che io stimo tantissimo dal punto di vista professionale e che adoro come donna per la sua dolcezza e forza, per il costante fascino che emana e la sua autentica spontaneità.
Dopo tre ore circa di scatti abbiamo deciso che poteva bastare, ci siamo salutate alla vigilia del suo rientro a Roma, un po’ sconvolte e con i capelli pieni di nodi. E’ bello riguardare adesso queste foto e ripensare a quel vento che sembra quasi soffiare piano grazie alle pose e bellissime espressioni di Daisy.