Il 13 Marzo alle 23:30 circa, una notifica mi segnala un messaggio di Cristiana. “Spero tu sia sveglia per poter approfittare dei prezzi dei biglietti Cagliari-Parigi che ci sono adesso sul sito”. Lei ancora non sapeva che non avrebbe potuto trovare un momento migliore e più opportuno per mandarmi quel messaggio. La tempistica è stata talmente perfetta che non ho potuto rifiutare il suo invito, quindi ho fatto il biglietto per 5 giorni, senza pensarci due volte, senza esitazione. Ho inserito tutti i dati, completato tutti i campi fino alla conferma della prenotazione. Il 29 Aprile mi sembrava una data lontanissima, sapevo che mi separavano da quel giorno settimane impegnative e così è stato.
Ci siamo incontrate a Porte Maillot, faceva freddo e soffiava un po’ di maestrale e anche se ci eravamo viste una decina di giorni prima in Sardegna, riabbracciarci a Parigi è stato emozionante. Avevamo entrambe voglia di fare tantissime cose, però per me, stare insieme dove insieme non eravamo ancora state, condividere una nuova esperienza, era già il viaggio. Abbiamo trascorso la prima sera a casa, tra chiacchiere e sushi, musica e tisane. La mattina successiva pioveva quindi abbiamo cercato riparo nei negozi degli Champs-Elysée e passato qualche ora a misurare vestiti.
Ho avuto da subito la forte sensazione di “essere a casa”. Fino a quel momento non avevo mai provato niente del genere nei miei precedenti viaggi, ma mentre camminavo sui pavimenti bagnati delle strade di Parigi, accanto a Cristiana, mi sono accorta che era come se io e lei ci fossimo sempre trovate a farlo. Le ho detto che era la prima volta che sentivo una cosa simile e lei mi ha risposto “Si, è vero, non sembra nemmeno di essere a Parigi!”.
Nonostante facessimo tutto senza fretta e non avessimo niente di programmato, siamo state in tantissimi posti e trovato il tempo di fare qualche foto per lavoro.
La città era meravigliosa come sempre e viverla con una persona altrettanto meravigliosa è stato più bello che mai. Ma i nostri discorsi, i nostri silenzi, le nostre risate sono state la parte migliore di quei cinque giorni.
Finalmente ora capisco il significato di una frase che mi capita di leggere spesso:
Home is not a place, it’s a feeling.
Grazie Cri.